Cavallerini Lazzaroni Palace
Tra Campo de’ Fiori e Largo di Torre Argentina, a Roma, si trova uno splendido esempio di barocco romano: Palazzo Cavallerini Lazzaroni, costruito nel 1676 dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi. Un radicale intervento di restauro lo ha convertito nella prestigiosa sede di una galleria d’arte contemporanea e design, aprendone le porte alla città e a mostre internazionali, installazioni effimere ed eventi.
Il gigantesco scalone a vista è stato mantenuto e fa da collegamento ai quattro piani dell’edificio. L’ultimo, il piano nobile, è anche il più sfarzoso, con le volte affrescate a trompe l’oeil e scene allegoriche da Giacinto e Ludovico Gimignani.
La nuova illuminazione si inserisce in questo particolare contesto integrando due obiettivi opposti e complementari: da una parte il rispetto dovuto a opere antiche, l’obbligo di preservarne le delicate superfici pittoriche; dall’altra le esigenze connesse alla funzione espositiva, a cui è specificamente destinato l’ultimo piano della galleria.
La soluzione adottata consiste in una serie di binari montati alla base delle volte su staffe metalliche distanziatrici. Su questo sistema di supporto si sono collocati proiettori professionali a tecnologia LED, opportunamente orientabili per accompagnare l’alternarsi degli allestimenti, illuminare il piano di calpestio ed enfatizzare, in alcuni ambienti, i dettagli più significativi dei seicenteschi affreschi a soffitto.
PRODOTTI UTILIZZATI
Exenia: prodotti della famiglia M3, proiettori per binario eurostandard
(18W, ottiche Medium, CRI 95 – 2700K).
Sintesi
Tra Campo de’ Fiori e Largo di Torre Argentina, a Roma, si trova uno splendido esempio di barocco romano: Palazzo Cavallerini Lazzaroni, costruito nel 1676 dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi. Un radicale intervento di restauro lo ha convertito nella prestigiosa sede di una galleria d’arte contemporanea e design, aprendone le porte alla città e a mostre internazionali, installazioni effimere ed eventi.
La nuova illuminazione si inserisce in questo particolare contesto integrando due obiettivi opposti e complementari: da una parte il rispetto dovuto a opere antiche, l’obbligo di preservarne le delicate superfici pittoriche; dall’altra le esigenze connesse alla funzione espositiva, a cui è specificamente destinato l’ultimo piano della galleria.