Diocesan Museum, Church of Sant’Agostino
Dal 2017, il Museo Diocesano di Arte Sacra di Volterra si trova nella Chiesa di Sant’Agostino, basi duecentesche ma un impianto completamente ridefinito nel 1728. Pur adeguata alle nuove esigenze espositive, la Chiesa mantiene la sua funzione di luogo di culto aperto alla preghiera e a celebrazioni liturgiche, oltre alle implicazioni proprie di un sito di oggettivo interesse storico e architettonico.
Il progetto di allestimento crea una sintesi ideale fra tutti questi aspetti, articolandosi attorno a una pedana centrale che ospita la gran parte delle opere in mostra e che, come un grande tappeto rosso, conduce fino all’altare maggiore. Il progetto di illuminazione, a sua volta, accompagna l’allestimento realizzando il perfetto equilibrio fra le diverse esigenze: da una parte, quella di custodire e valorizzare le sculture, i dipinti, gli arredi e i paramenti sacri in collezione; dall’altra, quella di esaltare la continuità fra gli oggetti esposti e l’ambiente che li ospita.
L’illuminazione della navata centrale, appena più marcata rispetto alle navate laterali, stabilisce la giusta enfasi senza stravolgere la percezione dell’ambiente e dell’architettura. L’altare maggiore è illuminato frontalmente in modo invece deciso, a sottolinearne la funzione liturgica, con l’organo monumentale e il coro a fungere da quinta naturale. La luce crea una sorta di cono ottico e indirizza lo sguardo verso quello che resta il fulcro centrale della Chiesa, in senso tanto religioso quanto architettonico: l’altare.
La Chiesa e il Museo si fondono, diventano una cosa sola. Per mantenere il misticismo del luogo e guidare con discrezione i visitatori lungo il percorso espositivo, si è optato per la sobrietà e illuminamenti moderati. L’elemento caratterizzante del progetto è costituito dalla teoria di steli lineari sospesi sotto le arcate che separano la navata centrale da quelle laterali. Realizzati su disegno, gli steli evocano gli elementi a sospensione storicamente presenti nelle architetture di questo tipo. Assolvono inoltre una funzione prettamente tecnica, con una neutralità estetica coerente e rispettosa dell’identità del luogo.
PRODOTTI UTILIZZATI
Exenia: Il prodotto, realizzato su disegno dell’Arch. Massimo Iarussi, nasce dalla esigenza di coniugare minime dimensioni e massima flessibilità di utilizzo delle sorgenti. I calcoli illuminotecnici di progetto e la particolare scelta di installazione hanno consentito l’impiego di unità ottiche miniaturizzate Museo Mini, CRI 95, 3000K, 800 lumen, con ottiche differenziate (24°/ 30°/60°), controllate a coppie con protocollo DALI. È stato così realizzato un prodotto composito in cui è possibile alloggiare molte sorgenti diverse, dotandolo di un sistema di ancoraggio a parete regolabile e adattabile a ogni tipologia di supporto murario.
Sintesi
Il progetto di allestimento crea una sintesi ideale fra tutti questi aspetti, articolandosi attorno a una pedana centrale che ospita la gran parte delle opere in mostra e che, come un grande tappeto rosso, conduce fino all’altare maggiore. Il progetto di illuminazione, a sua volta, accompagna l’allestimento realizzando il perfetto equilibrio fra le diverse esigenze: da una parte, quella di custodire e valorizzare le sculture, i dipinti, gli arredi e i paramenti sacri in collezione; dall’altra, quella di esaltare la continuità fra gli oggetti esposti e l’ambiente che li ospita.
L’illuminazione della navata centrale, appena più marcata rispetto alle navate laterali, stabilisce la giusta enfasi senza stravolgere la percezione dell’ambiente e dell’architettura. L’altare maggiore è illuminato frontalmente in modo invece deciso, a sottolinearne la funzione liturgica, con l’organo monumentale e il coro a fungere da quinta naturale. La luce crea una sorta di cono ottico e indirizza lo sguardo verso quello che resta il fulcro centrale della Chiesa, in senso tanto religioso quanto architettonico: l’altare.