The Basilica of San Miniato al Monte

La Basilica di San Miniato al Monte, a Firenze, è un gioiello assoluto. Non soltanto per la sua bellezza, per i capolavori che vi sono custoditi, per la vista stupefacente sulla città, per i mille misteri che la circondano. Lo è, piuttosto, per quella atmosfera mistica che invita al raccoglimento e quel particolare rapporto con la città che ne fa un luogo amato e partecipato. Meta turistica ambita, si mantiene però defilata dai circuiti più caotici, richiamando solo i visitatori più attenti e sensibili. 

Il lavoro di chi progetta la luce, quando è davvero ben fatto, privilegia la discrezione. Significa che una buona illuminazione non dovrebbe imporsi con invadenza, ma apparire connaturata allo spazio. È un principio, questo, che suona tanto più vero per San Miniato.

Com’è possibile anche solo pensare di aggiungere qualcosa alla perfezione di questo sito? Bisognava intervenire in punta di piedi, accompagnando il visitatore e aiutandolo a godere di tanta bellezza, mantenendo intatto il “sapore”, il senso di raccoglimento, la pace.

Chi entrava nella Basilica, prima dell’intervento, era colpito dal contrasto fra la luce naturale esterna – talvolta accecante – e l’oscurità dell’interno. E tuttavia, il buio fa parte del fascino del luogo. Solo, andava declinato nel modo appropriato. Il nodo dell’intero progetto sta esattamente qui: il rispetto del buio, il silenzio degli occhi. 

Il progetto è giocato dunque sulla sobrietà e sull’equilibrio. Gli elementi architettonici hanno una illuminazione molto tenue, che pure è graduata in modo da bilanciarli stabilendo fra loro una precisa gerarchia. Lo sguardo viene guidato verso il presbiterio e il catino absidale col suo meraviglioso mosaico, punto focale dell’architettura e fulcro della simbologia religiosa. 

Tutti gli apparecchi illuminanti sono posizionati in modo da “scomparire” e non inquinare lo spazio, evitando al tempo stesso di offendere il visitatore con la vista diretta delle sorgenti. I fasci luminosi colpiscono con precisione gli elementi architettonici, gli affreschi e gli oggetti senza lambire la superficie adiacente alle sorgenti medesime, per evitare che sprazzi di luce inutile ne tradiscano la presenza.

Gli intarsi marmorei del pavimento, ricchi di riferimenti simbolici, sono illuminati zenitalmente da apparecchi fissati sulle capriate, realizzati su disegno – a evocare le lanterne tradizionali – e dotati di ottiche di precisione per far risaltare con nitidezza ciascuna delle formelle. 

L’impianto è governato da un sistema di controllo digitale. L’impiego di tecnologie innovative ha reso superflui nuovi cablaggi e alleggerito dunque l’intervento.

Scenari luminosi differenziati ritmano l’intensa vita quotidiana della Basilica: accompagnano i frati nel loro raccoglimento, orientano turisti e visitatori, accolgono i fedeli e li seguono nelle funzioni, esaltano il tripudio nei momenti di festa. 

Prodotti Lumenpulse

Nel progetto della Basilica di San Miniato, i proiettori della famiglia LUMENIRIS sono stati impiegati per enfatizzare da grande distanza i dettagli architettonici. I fasci molto stretti e le dimensioni contenute dell’apparecchio hanno permesso di ottenere risultati sorprendenti.

Quando le esigenze di proiezione sono estreme e un alimentatore integrato può fare la differenza, LUMENBEAM si rivela la soluzione ideale. Le sue performance ottiche consentono infatti di gestire distanze importanti senza deformazioni di fascio o dispersioni di candele. Nel caso di San Miniato, si è optato per la versione Small a 14W di potenza, in grado di garantire effetti scenici puliti e controllati coprendo un tratto di oltre 20 metri.

Prodotti Exenia

L’architettura della Basilica richiedeva in alcuni casi un’illuminazione più morbida, con ottiche intorno ai 40° per proiettori di 3000-3500 lumen.

La soluzione più compatta possibile si è rivelata il proiettore MUSEO COMPACT con sorgente da 2700K ad alta resa cromatica.  

I vincoli applicativi e la delicatezza del contesto hanno suggerito lo sviluppo di uno speciale modulo plug & play doppia ottica contrapposta indipendente, in modo da interferire il meno possibile sui tempi di installazione e le attività liturgiche. Il protocollo LUMENTALK gestisce singolarmente i gruppi ottici, del tutto invisibili in virtù del particolare posizionamento della sorgente.

Le navate laterali sono illuminate da coppie dimmerabili di MUSEO SMALL dotati di ottiche diverse ad accensioni differenziate. L’eccellente rapporto fra dimensioni e prestazioni e la finitura ruggine texturata ne esaltano le proprietà mimetiche, la capacità di fondersi a perfezione nell’architettura.

Le variabili dimensionali e prestazionali della gamma MUSEO hanno trovato nella complessità di San Miniato uno straordinario banco di prova. Nel Ciborio di Michelozzo, fresco di restauro e prezioso nella sua autonomia monumentale, si sono utilizzati due MUSEO MICRO con ottiche triple differenziate e accensioni dimmerabili indipendenti con LUMENTALK. 

Luogo
The Basilica of San Miniato al Monte, Florence, Italy
Tipo di progetto
Luoghi di Culto - Monumenti e musei
Committente
Basilica di San Miniato con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Interior Design
Massimo Iarussi
Installazione
SIEF 2000
Fotografo
Matteo Bencini - Matteo Trentanove

Sintesi

La Basilica di San Miniato al Monte, a Firenze, è un gioiello assoluto non solo per la sua bellezza, per i capolavori che vi sono custoditi, per la vista stupefacente sulla città, per i mille misteri che la circondano ma, piuttosto, per quella atmosfera mistica che invita al raccoglimento e quel particolare rapporto con la città che ne fa un luogo amato e partecipao.

Com’è possibile anche solo pensare di aggiungere qualcosa alla perfezione di questo sito? Bisognava intervenire in punta di piedi, accompagnando il visitatore e aiutandolo a godere di tanta bellezza, mantenendo intatto il “sapore”, il senso di raccoglimento, la pace.